TRAGUARDI
L’alunno
Si muove con sicurezza nel calcolo anche con i numeri razionali, ne padroneggia le diverse rappresentazioni e stima la grandezza di un numero e il risultato di operazioni;
Riconosce e risolve problemi in contesti diversi valutando le informazioni e la loro coerenza;
Analizza e interpreta rappresentazioni di dati per ricavarne misure di variabilità e prendere decisioni;
Spiega il procedimento seguito, anche in forma scritta, mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati;
Confronta procedimenti diversi e produce formalizzazioni che gli consentono di passare da un problema specifico a una classe di problemi.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Rappresentare ed ordinare frazioni
Utilizzare il concetto di rapporto tra numeri o misure ed esprimerlo sia nella forma decimale, sia mediante frazione.
Utilizzare frazioni equivalenti e numeri decimali per indicare uno stesso numero razionale in diversi modi, essendo consapevole di vantaggi e svantaggi delle diverse rappresentazioni.
Comprendere il significato di percentuale e saperla calcolare usando strategie diverse.
Eseguire addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni, divisioni, ordinamenti e confronti tra i numeri conosciuti (numeri naturali, numeri interi, frazioni e numeri decimali).
OBIETTIVI MINIMI
Rappresentare ed ordinare frazioni. Uso del sistema grafico di rappresentazione per individuare proprietà delle frazioni equivalenti in ambito geometrico e numerico.
Utilizzare il concetto di rapporto tra numeri o misure ed esprimerlo sia nella forma decimale, sia mediante frazione. Comprendere il significato di percentuale e saperla calcolare usando strategie diverse.
Eseguire addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni, divisioni, ordinamenti e confronti tra i numeri conosciuti (numeri naturali, numeri interi, frazioni e numeri decimali).
ATTIVITÀ
Unità frazionarie: suddividere un segmento o una superficie
Frazioni come rapporti: costruzione di rettangoli con altezza e base in proporzione
Frazione come operatore: calcolare la frazione di una quantità e di una grandezza.
Frazione come numero
Frazioni equivalenti: individuare frazioni equivalenti e trasformare una frazione in una percentuale.
Confrontare e rappresentare le frazioni sulla semiretta orientata.
Introduzione alle operazioni con le frazioni. Riconoscere e usare scritture diverse per lo stesso numero razionale (decimale, frazionaria, percentuale).
Passare da numeri decimali a frazioni e viceversa.
Confrontare numeri razionali e disporli in ordine sulla retta orientata.
Eseguire calcoli con numeri razionali usando metodi e strumenti diversi (calcolo mentale, carta e matita, calcolatrici).
Eseguire le quattro operazioni e le potenze.
Risolvere problemi numerici e geometrici con dati frazionari.
Riconoscere e scoprire proprietà delle operazioni da verificare e generalizzare.
IL PERCORSO
Le frazioni sono un nodo concettuale cruciale per gli studenti della scuola secondaria di primo grado che le affrontano sempre con difficoltà. Questo perché il concetto di frazione, specie di frazione come numero, non è così intuitivo e necessita di sviluppare maggiori capacità di astrazione per poter essere trattato. Perciò è raccomandabile, ove possibile, partire da situazioni concrete, inizialmente molto semplici, per aumentare gradualmente il grado di complessità. Il contatto con la realtà aiuta a dare significato e funzione a queste rappresentazioni matematiche
La maggior parte dei ragazzi ha acquisito le prime superficiali nozioni sulle frazioni all'ultimo anno della scuola primaria. Alla scuola secondaria i libri di testo riprendono solitamente questo argomento alla fine della classe prima per poi continuare con i numeri razionali nella prima parte dell'anno successivo. Tuttavia gli studenti arrivano stanchi a fine anno scolastico e durante l'estate tendono a dimenticare quanto è stato fatto. La nostra esperienza ci ha insegnato che, procedendo con questa scansione, all'inizio della classe seconda occorre comunque riprendere daccapo l'argomento. Per questo abbiamo ritenuto più funzionale iniziare a trattare le frazioni direttamente all'inizio del secondo anno.
Trovate tabelle, schede e materiale vario, utile per il recupero di studenti fragili , riguardanti questa Unità Didattica nella cartella al link qui di seguito. Il link è attivo solo se si è effettuata la log in con l'account @donmilani.wikischool.it.
Gli esterni alla scuola potranno richiedere l'accesso ai materiali tramite e-mail, specificando nome, cognome e scuola di appartenenza
FASE 1
I MULTIPLI DI UN NUMERO NATURALE E ATTIVITA' CON LA TAVOLA PITAGORICA
Si raccolgono alla lavagna le idee degli studenti su cosa sia un multiplo e in che situazione lo abbiamo già incontrato. Si discutono le diverse proposte per poi arrivare ad una definizione comune la più vicina possibile alla definizione.
Si riflette sul fatto che i multipli di un numero sono infiniti perché se tutti i multipli di un generico numero naturale "a" possono essere scritti come a x n, dove n può essere qualsiasi numero naturale, essendo i numeri naturali infiniti, allora anche i multipli di "a" lo sono.
Viene consegnata agli studenti una tavola Pitagorica con i multipli dei primi 15 numeri, si fa riflettere sulla struttura e sulle particolarità della tavola. Si propone un esercizio in cui, dato un numero, si chiede di individuare di quali numeri sia il multiplo utilizzando la tavola.
Si fanno colorare i numeri sulla diagonale centrale per evidenziare i quadrati perfetti, numeri che originano dalla moltiplicazione di un numero per se stesso.
Tavola pitagorica colorata: i multipli di un numero sono evidenziati con un unico colore
FASE 2
NUMERI PARI, NUMERI DISPARI E PARITA' DELLO ZERO
Gli studenti già sanno distinguere un numero pari da un numero dispari, in questa sede è però interessante formalizzare questi concetti, anche alla luce di quanto fin qui appreso. Si può comunque iniziare chiedendo alla classe di provare a definire un numero pari e un numero dispari.
Occorre innanzitutto specificare che un numero pari, per essere tale, deve essere un numero naturale: non ha senso parlare di pari e dispari al di fuori di questo insieme. Utilizzando la tavola pitagorica si può far notare come i numeri pari siano tutti presenti nella tabellina del 2. Essendo i numeri pari tutti multipli di 2 e perciò ottenibili moltiplicando per 2 un altro numero naturale (n), possiamo indicare un generico numero pari come 2xn ovvero 2n e di conseguenza un qualsiasi numero dispari come 2n+1 o 2n-1 poiché un numero dispari è sempre successivo ad un numero pari. Si fanno alla lavagna degli esempi per verificare che la formula funzioni, dato un numero ad es. 18, esso è pari se posso ottenerlo moltiplicando per 2 un altro numero naturale (in questo caso 9) perciò concludo che esso è un numero pari.
Dopo qualche esempio di questo tipo, si chiede agli studenti di verificare se lo zero sia pari o dispari argomentando matematicamente la loro risposta. Ognuno prova a dare una risposta individualmente, si può poi chiedere di confrontarsi a coppie o in gruppo per trovare una risposta condivisa. Gli studenti arrivano generalmente a dichiarare che lo zero è pari, ma non tutti riusciranno a dimostrarlo. Si leggono alcune risposte e si ragiona sulla correttezza dei ragionamenti seguiti. Si procede con una dimostrazione algebrica basata sul fatto che non potrò mai ottenere zero sottraendo o sommando 1 ad un numero pari, perciò zero non può essere dispari. Al contrario possiamo ottenerlo moltiplicando zero per due.
Se posso ottenere un numero pari moltiplicando per 2 un numero naturale, al contrario un numero pari sarà sempre divisibile per 2. Si può passare quindi ad una definizione di numero pari basata sulla divisione: qualsiasi numero naturale che diviso per 2 dà un altro numero naturale è pari. Al contrario se un numero diviso 2 dà come quoziente un numero con la virgola è dispari. Con lo stesso ragionamento si può dimostrare che zero è pari.
Per gli alunni 104 ci si potrà accontentare di definire come pari qualsiasi numero intero la cui ultima cifra si può trovare nella tavola pitagorica nella tabellina del 2 (ovvero se finisce per 2, 4, 6, 8) o che finisce per zero. Oppure qualsiasi numero che diviso 2 non dà un numero con la virgola.
FASE 3
DIVISORI DI UN NUMERO NATURALE
Si raccolgono alla lavagna le idee degli studenti su cosa sia un divisore e in che situazione abbiamo già incontrato questo termine. Qui però parleremo di divisori e di divisioni sempre interni all'insieme dei numeri naturali. Si discutono le diverse proposte per poi arrivare ad una definizione di divisore, ovvero qualsiasi numero naturale per cui possiamo dividere un numero naturale e ottenere come quoziente sempre un numero naturale.
Si mostra, utilizzando la divisione e la moltiplicazione come operazioni inverse, che se a:b=c allora a=bxc cioè se b è divisore di a allora a è multiplo di b. Si parte da degli esempi per arrivare alla formula con le lettere. Per lo stesso motivo possiamo dire che 2 è divisore di tutti i numeri pari perché qualsiasi numero pari è multiplo di 2.
Un numero naturale può avere uno o più divisori. Si può partire ad esempio dal numero 12 e si può chiedere agli studenti di trovare tutti i divisori di 12. Si lascia qualche minuto e poi si raccolgono i risultati: quasi tutti troveranno 2, 3 e 4, ma solo alcuni penseranno a 1 e a 12.
Si propongono alcuni altri numeri (ad es. 60, 81, 92 e 130) di cui gli studenti provano a trovare tutti i divisori aiutandosi con la tavola pitagorica.
Una volta scritti i divisori si può analizzare la tabella dei divisori (vedi materiali qui a lato) da cui si possono far dedurre alcune cose:
i divisori di un numero sono finiti
un numero può avere più divisori
tutti i numeri sono divisibili per 1
il numero 1 è l'unico numero che ha solo se stesso come divisore
tutti i numeri interi tranne 1 sono divisibili per 1 e per se stessi
quando un numero ha tanti divisori, i divisori più grandi si possono ottenere dal prodotto dei divisori più piccoli
Discorso a parte va fatto per lo zero: dato che qualsiasi numero moltiplicato per zero dà zero, allora qualsiasi numero naturale può essere un suo divisore; essendo i numeri naturali infiniti, se ne deduce che i divisori di zero sono infiniti.
Sempre osservando la tabella dei divisori si fa notare che alcuni numeri sono divisibili solo per 1 e per se stessi, in questo caso essi si dicono numeri primi. Si consegna agli studenti la tavola con i più piccoli numeri primi chiedendo di ricordare almeno quelli fino al cento (vedi tabella nei materiali qui a lato).
E' bene evidenziare e far scrivere sul quaderno che, stando alla definizione, 1 non è un numero primo, mentre 2, pur essendo pari, è un numero primo.
FASE 4
CRITERI DI DIVISIBILITA'
La divisibilità per due è già stata ampiamente discussa, così come il concetto di pari e di
FASE 6
SCOMPOSIZIONE IN FATTORI PRIMI
Si s
FASE 5
TEST DI VERIFICA
Verifica su multipli e divisori.
Dopo la correzione in classe si prepara un test di recupero personalizzato che prevede che ciascuno svolga soltanto gli esercizi sugli argomenti che nella verifica non risultano acquisiti.
FASE 10
MASSIMO COMUN DIVISORE E MINIMO COMUNE MULTIPLO
Si intro
FASE 7
TEST DI VERIFICA
Verifica su M.C.D. e m.c.m.
Dopo la correzione in classe si prepara un test di recupero personalizzato che prevede che ciascuno svolga soltanto gli esercizi sugli argomenti che nella verifica non risultano acquisiti.
INDICATORI DI VALUTAZIONE
Matematica 1 - Conoscere: Riconosce i numeri naturali e le proprietà delle quattro operazioni. Rappresenta i numeri ordinati sulla retta reale. Svolge le quattro operazioni e le potenze, attraverso il calcolo mentale e in colonna. Sa utilizzare la calcolatrice per controllare il risultato
Matematica 2 - Risolvere problemi: Traduce una situazione reale in un problema di calcolo con le quattro operazioni, individua dati e informazioni nel testo, gestisce l’ordine logico nelle operazioni, controlla e valida la risposta
Matematica 3 - Argomentare: Usa il linguaggio specifico per formulare ipotesi e congetture sul processo risolutivo. Verbalizza il ragionamento seguito.
COMPETENZE VALUTATE
Competenza 3 - Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia: le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà e di verificare l’attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri. Il possesso di un pensiero logico-scientifico gli consente di affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi certi e di avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni complesse che non si prestano a spiegazioni univoche.
NOTE
BIBLIOGRAFIA
"Sviluppare la metacognizione nel problem solving: un percorso di ricerca didattica nella scuola secondaria di primo grado" di D.Pietrapiana e S.Donadio; Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula Online www.rivistaddm.ch, 2020 (8), 115 - 140, DOI: 10.33683/ddm.20.8.6
Indicazioni Nazionali Scuola Secondaria di Primo Grado
"Thinking Mathematically: Integrating Arithmetic & Algebra in Elementary School" di Thomas P. Carpenter, Megan L. Franke, Nicholas C. Johnson
"The Mathematical Mindsets: Unleashing Students' Potential through Creative Math, Inspiring Messages and Innovative Teaching" di Jo Boaler
"NCTM's Standards for Mathematical Practice: How to Ignite Mathematical Thinking and Learning" di Diane J. Briars e National Council of Teachers of Mathematics
"Classroom Discussions in Math: A Facilitator's Guide to Support Professional Learning of Discourse and the Common Core, Grades K–6" di Suzanne H. Chapin e Catherine O'Connor
"Routines for Reasoning: Fostering the Mathematical Practices in All Students" di Grace Kelemanik, Amy Lucenta e Susan Janssen Creighton
"What's Math Got to Do with It?: How Teachers and Parents Can Transform Mathematics Learning and Inspire Success" di Jo Boaler
"Mathematical Argumentation in Middle School-The What, Why, and How: A Step-by-Step Guide with Activities, Games, and Lesson Planning Tools" di Ted H. Hull, Don S. Balka e Ruth Harbin Miles
FASE 8
PRIORITA' DELLE OPERAZIONI
Si parte scrivendo alla lavagna una piccola espressione con due operazioni chiedendo ai ragazzi di risolverla. L'espressione dovrà essere composta da una addizione seguita da una moltiplicazione: ad esempio 5 +3 x 2 =? Si discute quindi dei risultati ottenuti.
Alcuni studenti hanno già risolto delle espressioni alle elementari e ricordano la priorità delle operazioni, altri invece no, ma difficilmente sanno spiegare il perché. A questo scopo occorre far vedere come la moltiplicazione sia l'abbreviazione di una somma ripetuta, la sottrazione l'operazione opposta dell'addizione e la divisione quella opposta alla moltiplicazione.
A questo punto sono utili alcuni esercizi di consolidamento con semplici espressioni senza parentesi da svolgere utilizzando correttamente la diversa priorità delle quattro operazioni.
Successivamente si introducono le parentesi come modo per modificare la priorità. Si possono confrontare ad esempio le due scritture 5 + 3 x 2= e (5+3) x 2 = al fine di verificare che il risultato è diverso e poi confrontare 5 + 3 x 2 = e 5 + (3 x 2) = per verificare che danno lo stesso risultato. Dopo qualche esempio di questo tipo si mostrano i diversi ordini di parentesi e il relativo grado di priorità.
Prima di concludere la lezione si fa un riassunto di quanto detto e si mostra (oppure si consegna oppure si fa trascrivere ) la tabella PEMDAS, molto utile per ricordare le regole sulla priorità. Occorre qui specificare che la "E" in PEMDAS sarà chiarita in lezioni successive.
Per casa si assegnano esercizi sulle espressioni con le parentesi.
L'ultimo aspetto trattato in questa fase riguarda la formalizzazione di una espressione a partire dalla forma verbale e viceversa. Si esercitano gli alunni con frasi alla lavagna da trasformare in espressioni, aiutandoli a focalizzarsi sulle parole da trasformare in numeri e simboli sottolineandole con colori diversi (un colore per le parole che indicano le operazioni e un altro colore per quelle che indicano i numeri).
Questa attività è molto importante per consolidare quanto appreso sulla priorità e sulla nomenclatura delle operazioni (somma, fattore, dividendo ecc.).
Una volta che gli studenti hanno preso dimestichezza, si può proporre il gioco "Dall'espressione al testo" (vedi link qui a destra). Il gioco prevede la suddivisione in coppie e la consegna di un foglietto con una semplice espressione a uno dei due membri della coppia. Questo non deve far vedere al compagno quanto scritto nel foglietto ma deve dettare al compagno l'espressione sottoforma di testo che questo dovrà poi tradurre nell'espressione da scrivere sulla scheda (vedi scheda relativa). Allo scadere del tempo (10 minuti), si ritirano i foglietti e la scheda e si fa il confronto per vedere quali coppie sono riuscite a riscrivere l'espressione. Si invitano le coppie che hanno sbagliato a rivedere quanto hanno fatto e ad individuare gli errori commessi.